Per capire come funziona un impianto solare domestico, iniziamo col comprendere il funzionamento dell’impianto elettrico tradizionale in casa.
Nelle nostre abitazioni, soprattutto in città, riceviamo energia dalla rete elettrica pubblica. Questa energia, dopo essere misurata dal contatore, arriva sotto forma di corrente alternata (CA) a 220V e 50Hz, lo standard europeo.
Per questa ragione, la stragrande maggioranza degli elettrodomestici e apparecchi elettrici è progettata per funzionare con queste caratteristiche.
Ma oggi abbiamo una valida alternativa: l’energia solare fotovoltaica. Una tecnologia che esiste da tempo, ma che solo di recente è diventata abbastanza economica da essere adottata su larga scala nelle case.
Il fotovoltaico si basa su un principio fisico chiamato effetto fotovoltaico: quando la luce del sole colpisce alcuni materiali semiconduttori, viene generata una corrente elettrica.
La particolarità? La corrente prodotta è continua (CC), come quella di una pila. Ma, come già detto, i nostri apparecchi domestici funzionano con corrente alternata. Ecco perché serve un inverter: un dispositivo capace di trasformare la corrente continua in alternata.
Per capire bene come funziona un impianto solare in casa, dobbiamo distinguere due tipologie:
🔌 Impianto fotovoltaico isolato dalla rete
In una casa senza collegamento alla rete elettrica, è fondamentale accumulare energia durante il giorno per poterla usare di notte. Infatti, produzione e consumo non avvengono nello stesso momento.
In questo tipo di impianto:
- I pannelli solari caricano delle batterie.
- L’energia accumulata viene poi utilizzata per alimentare i consumi.
- Il regolatore di carica (o regolatore solare) si interpone tra i pannelli e le batterie per ottimizzare la carica e proteggerle da sovraccarichi.
- Infine, un inverter trasforma l’energia in corrente alternata per far funzionare i dispositivi domestici.
In alternativa, se si usa l’impianto solo per l’illuminazione, è possibile installare luci a corrente continua (12V ad esempio), risparmiando sull’acquisto dell’inverter.
🏡 Impianto fotovoltaico collegato alla rete
Se la casa è già collegata alla rete elettrica, non è necessario accumulare energia. In questo caso, l’obiettivo è autoconsumare il più possibile, riducendo la bolletta elettrica.
In Spagna, oggi si distinguono 3 modalità di autoconsumo:
1. Autoconsumo con immissione in rete
Si consuma direttamente l’energia prodotta, e l’eccesso viene immesso nella rete. Richiede un contratto con la compagnia elettrica. Tuttavia, il compenso per l’energia immessa è molto basso (meno di 6 cent/kWh), quindi conviene consumare il più possibile.
2. Autoconsumo senza immissione in rete
L’obiettivo è evitare del tutto l’immissione. Si può fare in due modi:
- Usando inverter con funzione “zero immissione” certificata.
- Installando dispositivi di protezione che impediscono il ritorno di energia in rete.
3. Autoconsumo con compensazione degli eccessi
L’energia non consumata viene compensata nella bolletta come sconto sull’energia acquistata. Il valore di compensazione dipende dalla compagnia con cui si ha il contratto.
In tutte e tre le opzioni si possono aggiungere batterie, aumentando l’autonomia e riducendo ulteriormente il consumo dalla rete.
In ogni caso, il funzionamento dell’impianto è semplice:
- I pannelli si collegano all’inverter di rete, che trasforma la corrente continua in alternata.
- L’inverter si collega all’impianto elettrico di casa, proprio come un elettrodomestico, ma invece di consumare energia… la produce!
Per sapere di quanta potenza hai bisogno, basta controllare i tuoi consumi annuali dalle bollette. Da lì si può progettare l’impianto più adatto a te.
Con l’energia solare, chiunque può risparmiare. Basta iniziare.